Il bollettino del consenso di Spalletti

A che punto è il consenso di Spalletti tra i tifosi interisti? Quanto è reale e quanto è frutto di una campagna mediatica trasversale ai grandi opinionisti del giornalismo italiano, ai bloggers, agli influencers della rete e ai media mainstream? L’Inter andrà in Champions grazie a Spalletti o nonostante Spalletti?

Cari amici, si può misurare il consenso che Spalletti ha tra i tifosi nerazzurri? Guardare solo a internet può essere fuorviante, anche se è evidente che la rete è ormai non una realtà virtuale, ma un pezzo di società. Ma bisogna anche annusare l’aria allo stadio, parlare con amici e conoscenti interisti per sentire pareri magari sommersi dal vociare dei social, ma allo stesso tempo bisogna monitorare continuamente internet per cogliere i cambiamenti di tendenza.

Bando alle ciance e questa è la mia definizione: Ad inizio stagione, con l’Inter prima in classifica, Spalletti godeva di un ampio consenso o quantomeno un ampio credito tra i tifosi dell’Inter, certo non era considerato “il profeta”, il “leader”, il “mago” come lo dipingevano i giornali, ma sicuramente c’era una diffusa non ostilità, che non è tanto cambiata con la lunga crisi invernale in cui è incappata l’Inter, che dal grosso dei tifosi è stata imputata per lo più ai giocatori o ai mancati acquisti di gennaio, anche se poi Rafinha si è rivelato un grande acquisto (come Skriniar, Cancelo, Karamoh), ma è verticalmente cessata nel mese di aprile, quando il tecnico di Certaldo ha commesso una serie di gravi errori di formazione e di cambi, da Bergamo a Torino, da Verona a Juventus, evidenti a chiunque abbia visto tutte le partite dell’Inter e abbia un minimo di raziocinio, ma il vero tracollo del consenso dell’allenatore nerazzurro c’è stato con le sostituzioni di Inter-Juve, in particolare il cambio Icardi-Santon, che la stragrande maggioranza dei supporters interisti non ha perdonato all’allenatore che ama dipingersi come una vittima dei giornalisti.

Cosa succederà ora? Sicuramente se l’Inter andrà in champions Spalletti recupererà qualche posizione tra i tifosi, mentre in caso di quinto posto queste saranno irrimediabilmente perdute. Intanto la batteria dei pezzi grossi è schierata all’unanimità, da Sconcerti a Garlando, da Bruno Longhi alla gazzetta dello sport fino al corriere dello sport, la narrativa è martellante ed è la seguente, “la proprietà è tirchia, i dirigenti sono incompetenti, i giocatori scarsi e mercenari, l’unico salvatore della patria è lui, Spalletti, il camminatore sulle acque e se l’Inter andrà in champions sarà tutto merito suo, se invece non andrà sarà colpa di società e giocatori”. Ma a chi giova una narrativa del genere che divide l’Inter? All’Inter? No di certo. A Spalletti? Moltissimo.

N.B. Non è curioso come tutta quella stampa definita solitamente “prostituzione intellettuale” sia schierata all’unisono a favore di Spalletti dipingendolo come l’unico artefice dei successi nerazzurri a discapito di proprietà, dirigenti e giocatori? Un po’ curioso lo è.