Gli infortuni hanno influito così tanto?

Premessa. Io non credo alla sfortuna. Seconda premessa. Un allenatore dell’Inter non dovrebbe mai fare riferimento alla sfortuna come causa dei suoi mali. Non è da Inter. Detto questo sono entrate in molte orecchie due tesi di Stramaccioni: 1) L’Inter è stata particolarmente martoriata dagli infortuni per quasi tutto l’arco della stagione. 2) Che la stagione dell’Inter si divide in due, una prima parte bene, dove si era secondi con la squadra al completo, e una seconda parte male, costellata da infortuni e ingiustizie arbitrali.

Tutte e due le affermazioni non sono vere. La stagione dell’Inter è composta da un inizio altalenante, da agosto a settembre, con due stentati turni in Europa League raccogliendo due vittorie, un pareggio e una sconfitta. Si balbetta anche in campionato con due vittorie in trasferta e due sconfitte in casa. Poi c’è un periodo che va dalla fine di settembre al 3 novembre, che è quello delle dieci vittorie consecutive culminato con la vittoria dello Juventus Stadium. Quindi c’è una lunga fase di stenti, che va da novembre fino ad aprile, dove l’Inter fa appena 23 punti in 19 giornate, un andamento poco sopra la zona retrocessione in un periodo, come analizzeremo, dove la situazione infortuni non era ancora d’emergenza. Infine il tracollo degli ultimi due mesi, con 4 punti in 7 giornate. Possiamo così dire che il periodo buono è stato solo una parentesi di poco più di un mese. Ma analizziamo ora la fase centrale della stagione, prendendo in esame alcune partite tra novembre e marzo e vediamo se infortuni e sfortuna in quel periodo cruciale hanno influito così tanto.

 

Atalanta-Inter 3-2 11 novembre 2012

Formazione: Handanovic; Zanetti, Silvestre, Jesus, Nagatomo; Guarin, Gargano, Cambiasso; Palacio, Cassano, Milito.

Stramaccioni: “Comunque lo sapevo, l’avevo detto che questa era una gara dall’elevato coefficiente di difficoltà, complimenti all’Atalanta ma la mia Inter non meritava di perdere. In ogni caso rispettiamo il risultato del campo, ma io ho visto un’ottima Inter, con forza, voglia di giocare, di fare gol. Ma nei primi due gol abbiamo pagato qualche disattenzione, ci può stare… Però ripeto, non ho avuto la sensazione che l’Inter soffrisse l’Atalanta, l’Inter è stata sempre viva, con un pizzico di fortuna sarebbe finita diversamente. Errori individuali importanti? Ho visto errori di squadra, non errori individuali. Le scelte iniziali? Ho preferito tre centrocampisti a tre difensori. Oggi la coperta era un pochino corta, ma questo non deve essere un alibi”.

Contro l’Atalanta mancano Ranocchia e Samuel, si può parlare di emergenza in difesa, ma a centrocampo e in attacco ci sono tutti i titolari e il tecnico, che non si sa perchè definisce una partita contro l’Atalanta “dall’elevato coefficiente di difficoltà”, schiera il tridente pesante. Il riferimento alla sfortuna qui è ancora sfumato e fin da ora Stramaccioni ama accompagnarlo con un “ma questo non dev’essere un alibi”, che ancora non suona retorico. In realtà l’Atalanta domina la partita sul piano tattico e atletico, costruendo la vittoria sul lato di Guarin, Zanetti e Silvestre, senza che Stramaccioni ne venga a capo.

 

Parma-Inter 1-0 26 novembre 2012

Formazione: Handanovic; Ranocchia, Samuel, Jesus; Zanetti, Guarin, Cambiasso, Alvarez, Nagatomo; Palacio, Milito.

Stramaccioni: “Di certo non siamo in un momento fortunatissimo a livello di assenze ma non voglio alibi. Siamo calati, non siamo riusciti a produrre una prestazione di intensità”.”

A Parma non scendono in campo Gargano e Cassano, per il resto possiamo dire che c’è la formazione titolare per nove undicesimi. Nonostante ciò il riferimento alle assenze e alla sfortuna si fa più marcato, accompagnato dal solito “ma non voglio alibi”, piuttosto bizzarro nel momento in cui gli alibi vengono ampiamente sventolati, anche se suonano già come scuse. Comunque Strama fornisce ancora una critica sostanziale alla prestazione, d’altronde a Parma l’Inter gioca una delle sue partite peggiori affrontandola con particolare apatia.

 

Inter-Genoa 1-1 22 dicembre 2012

Formazione: Handanovic; Ranocchia, Samuel, Jesus; Zanetti, Gargano, Cambiasso, Alvarez; Palacio, Milito, Cassano.

Stramaccioni: “Sapevo, sapevamo molto bene, di essere in un momento particolare, con anche alcuni giocatori che hanno giocato che non stavano bene, come Gargano con una caviglia gonfia che non lo faceva camminare, Cambiasso che ha recuperato all’ultimo. Prendere un gol a un quarto d’ora dalla fine e poi essere rammaricati per non aver vinto, vuol dire molto. Abbiamo avuto gli attributi per reagire. Poi è normale che ci sia amarezza perché quella situazione di Livaja è assurda.”

“Penso che l’Inter – prosegue – fosse partita bene, poi complice anche l’infortunio di Alvarez abbiamo perso un po’ il filo ma abbiamo comunque avuto il controllo della partita. Parlare adesso di cosa potrebbe servire non serve, la situazione era difficile oggi e io faccio i complimenti ai miei ragazzi. Abbiamo comunque la possibilità di fare un grande 2013 con le basi gettate quest’anno.”

Nell’opaco pareggio con il Genoa scende in campo la difesa titolare e l’attacco titolare con il tridente al completo, mentre a centrocampo manca il solo Guarin. Nonostante ciò Stramaccioni lamenta una situazione particolare per via delle condizioni non ottimali di Gargano e Cambiasso. Francamente mi pare normale che qualcuno possa scendere in campo non al 100%, tra l’altro contro un avversario modesto. Se poi la situazione a centrocampo era così particolare, perchè schierare il tridente più Alvarez quarto di centrocampo? Ma quel che val la pena di ricordare è l’esordio del “eravamo partiti bene”, che diventerà una delle più ascoltate hit del tecnico romano. Questa volta l’infortunio di Alvarez sembra aver scompaginato i piani, peccato che Alvarez finchè è rimasto in campo ha offerto una delle sue peggiori prestazioni. Ma è la frase sulle “basi gettate”, riproposta proprio in questi giorni, a dare un suono sinistro e inquietante alla colonna sonora di questa stagione.

 

Udinese-Inter 3-0 6 gennaio 2013

Formazione: Handanovic; Samuel, Cambiasso, Jesus; Jonathan, Zanetti, Gargano, Pereira; Guarin; Cassano, Palacio.

Stramaccioni: “Sicuramente non siamo fortunati nelle decisioni arbitrali – ha detto l’allenatore dell’Inter – perché l’episodio su Palacio nel primo tempo avrebbe cambiato la partita: quello era rigore ed espulsione. Il nostro attaccante taglia la strada al loro difensore, è davanti e viene sbilanciato. Non capisco perché non sia stato fischiato il fallo. Il direttore di gara evidentemente non l’ha visto… Non credo nella malafede, ma in questo periodo ci sono delle valutazioni sfortunate. A ripensarci era meglio se fosse stato ravvisato il fuorigioco di Palacio”.

“Sono convinto che siamo una grande squadra che ha avuto un periodo difficile, non una squadra normale che ha inanellato una serie di risultati positivi”.

Le assenze in difesa costringono ad arretrare sulla linea dei difensori Cambiasso, inoltre mancano Milito e Nagatomo, comunque scendono in campo nove titolari, anche se quattro sono fuori ruolo. Parlare di emergenza infortuni sarebbe eccessivo, sopratutto per quella che Stramaccioni definisce “una grande squadra”.

La sfortuna è ormai il pezzo forte di Stramaccioni, qui ha un retrogusto polemico visto che il riferimento è agli errori arbitrali. Diciamo che non è propriamente da grande squadra lamentarsi dell’arbitro dopo aver perso 3-0 ed essere scesi in campo in condizioni fisiche pietose, a causa delle prolungate vacanze natalizie. Tanto che il giorno dopo Moratti sconfessa brutalmente la versione dei fatti del suo pupillo.

 

Inter-Torino 2-2 28 gennaio 2013

Formazione: Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Chivu, Jesus; Guarin, Gargano, Mudingayi, Nagatomo; Cassano, Palacio.

Stramaccioni:Eravamo partiti bene, cercando di aggredirli sin dalla propria area e siamo andati in vantaggio. Poi loro hanno fatto meglio di noi, ma senza creare granchè prima del clamoroso errore collettivo perché il portiere non doveva dare palla a Guarin e lui non doveva essere lì dove non è abituato a stare ed ha fatto una giocata che si fa nei 25 metri avversari. Non voglio gettare la croce su nessuno, è colpa anche mia. Nella ripresa siamo stati sfortunati a prendere gol con Mudingayi fuori per infortunio, ma dopo il 2-2 siamo andati avanti a cercare la vittoria, pur rischiando di subire gol in contropiede. Gaby credo che abbia avuto un problema serio al tendine di achille, poi si è fatto male anche Chivu: siamo sfortunati.”

Contro il Torino mancano Samuel e Milito, due assenze pesanti, ma non tali da giustificare una partita orrificante e una formazione completamente sbagliata con tanti giocatori fuori ruolo. Stramaccioni intanto ormai ci ha preso gusto, “l’eravamo partiti bene” è sempre più il pezzo di apertura della serata, ma è la sfortuna a fare la parte del leone.

 

 

 

Siena-Inter 3-1 3 febbraio 2013

Formazione: Handanovic; Ranocchia, Chivu, Jesus; Schelotto, Zanetti, Kuzmanovic, Nagatomo; Guarin; Cassano, Palacio.

Stramaccioni: “Siamo sempre noi e sono sempre io, ma in questi momenti qui anche la voglia e il fatto che la squadra anche in 10 non abbia mai mollato anche in una partita bruttissima dove rischiavi di sbracare… I ragazzi hanno dato tutto in un momento difficile e dico che dobbiamo tornare ad essere quello che eravamo perchè siamo a 3 punti dalla Champions e abbiamo una squadra competitiva. Credo che non eravamo neanche partiti male, poi sul pareggio pensavo l’inerzia potesse girare ed abbiamo preso questo gol bellissimo di Sestu e forse abbiamo un po’ accusato troppo il colpo. Eravamo rientrati con l’atteggiamento giusto e purtroppo il rigore con espulsione hanno messo la partita in salita. Sul primo gol mi sembrava fuorigioco già in corso di partita, potrei parlare del rigore di Cassano, della traversa che poteva riaprire la partita… Voglio andare oltre perché gli episodi influenzano le partite e noi non eravamo neanche partiti male. Il gol del pareggio del Cassano poteva darci la spinta e invece abbiamo ripreso gol. L’ultimo rigore che ricordo è contro la Sampdoria a favore, fine ottobre, ma sarà un caso e non mi interessa niente degli episodi.”

A Siena mancano Samuel, Cambiasso e Milito, si scende comunque in campo con otto titolari e ci sono i due nuovi acquisti Schelotto e Kuzmanovic. L’argentino è in condizioni impresentabili (possibile Stramaccioni non se ne fosse accorto?) e il Siena con Sestu e Emeghara rifà la sua fascia umiliando Zanetti. Stramaccioni assiste passivo al disastro aspettando il secondo tempo per cambiare, sembrando ai più in stato confusionale. Impressione confermata in sala stampa dove assistiamo ad un salto di qualità nelle sue prestazioni davanti alle telecamere, viene infatti dato fondo a tutto il suo frasario, c’è tutto, “eravamo partiti bene”, “i ragazzi hanno dato tutto e non hanno mollato”, “gli errori arbitrali, ma non è un alibi, anzi sì, anzi no”, “comunque siamo a tre punti dalla champions”. Qualcuno ipotizza che sia ormai uscito di senno, altri che si stia divertendo a prenderci per il naso.

 

Fiorentina-Inter 4-1 17 febbraio 2013

Formazione: Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Jesus, Nagatomo; Cambiasso, Kuzmanovic, Kovacic; Guarin; Cassano, Palacio.

Stramaccioni: «Ho sbagliato, credevo di poter disputare le ultime tre gare ravvicinate con lo stesso blocco di giocatori, invece l’abbiamo pagata cara.”

A Firenze, quella del “il pallone è quello giallo”, dei titolari mancano solo Samuel e Milito e siamo a febbraio inoltrato. Val la pena di segnalarla perchè è l’unica volta che Stramaccioni ha abbozzato un’autocritica, mai più sentita. Con il mese di marzo infatti gli infortuni effettivamente inizieranno a lievitare e per la prima volta, e solo allora, si entrerà in emergenza. Così che Stramaccioni potrà dare sfogo a tutto il campionario di frasi fatte e giustificazioni del tipico allenatore di provincia.

 

Tottenham-Inter 3-0 7 marzo 2013

Formazione: Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Chivu, Jesus; Gargano, Cambiasso; Alvarez, Kovacic, Pereira; Cassano.

Stramaccioni: “Forse è la prima volta che soffriamo dal punto di vista fisico e abbiamo preso due gol su palle alte. Grande rammarico per non aver sfruttato le due occasioni limpide di Alvarez e Palacio che potevano lasciare più aperto il discorso qualificazione, mentre così è molto difficile. Ogni squadra ha i suoi momenti: oggi le scelte erano quasi obbligate anche a causa della lista Uefa, abbiamo sofferto l’uno contro uno: complimenti al Tottenham, ma meritavamo di fare almeno un gol. Il primo gol Bale è stato devastante e fortunato, mentre Cambiasso ha fatto il massimo. Palacio in panchina? E’ il giocatore con più minuti e volevo gestirlo”.

Concludiamo con la figuraccia europea di Londra. Sempre assenti Samuel, Nagatomo e Milito, ci sono comunque in campo otto titolari più due giocatori su cui la società ha investito tantissimo come Alvarez e Pereira. Stramaccioni lascia incredibilmente in panchina Palacio, snobbando questa partita in vista della fantomatica lotta per il terzo posto in campionato. Per la prima volta vede la squadra soffrire sul piano fisico, forse c’era un suo sosia in panchina nei precedenti quattro mesi. Assolve Cambiasso reduce dalla sua peggior partita e definisce fortunato il gol di Bale (una variante della sfortuna è la fortuna altrui). Più che fortuna in campo si è vista una squadra moderna dotata di pressing e schemi e una squadra del passato lenta, senza schemi e senza pressing. 

 

,

1 pensato per “Gli infortuni hanno influito così tanto?

Lascia un commento