Gli Ego piovosi un po’ permalosi

Satira Inter, satira su Mazzarri e Spalletti

Grande serata al palasport di Poggibonsi, è atteso il concerto di un nuovo promettente quartetto, perchè dopo i beatles e il quartetto Cetra, il mondo della musica sembra aver trovato i suoi nuovi magnifici quattro. Si esibiscono infatti per la prima volta insieme Caterina Caselli, Luciano Spalletti, Ualter Mazzarri e il marchese del Grillo, nella nuova formazione dei “Ego piovosi un po’ permalosi”.

Stretta di mano tra Mazzarri e SpallettiIl pubblico è in trepidante attesa, il quartetto ieri ha rilasciato una conferenza stampa, dove invero sono stati ammessi a fare le domande solo il parrucchiere di Caterina Caselli, il maggiordomo del marchese del Grillo, il barboncino di Spalletti e il meteorologo di fiducia di Mazzarri.

Le domande, impertinenti e ficcanti, hanno svariato dal “bau bau bau” del barboncino di Spalletti, a cui il filosofo contemporaneo ha risposto con un “sì, è vero in un certo senso il mio quarto posto vale più del Triplete”, alla domanda del metereologo, “Ualter, è vero che se in Inghilterra non piovesse sempre, tu a quest’ora saresti al di sopra di Ferguson?”

Alberto Sordi nel marchese del Grillo, si noti la somiglianza con Spalletti

La sera del concerto, il pubblico non sta più nella pelle, l’Inter Club Kabul è al gran completo in prima fila, insieme all’Inter Fan Santissima trinità Mazzarri-Spalletti-Thohir e a tutto il ministero della cultura popolare, ma si vedono anche in tribuna esperti musicali come Sconcerti, suor Sotuttelli e i professori dell’università di Telelombardia, oltre a Vips come Mario Cioni, mentre Benigni ha mandato un messaggio video.

Il concerto è stato qualcosa di magnifico, due ore di spettacolo come nemmeno un 5-3-2 o una sostituzione al 94′. Caterina Caselli attacca subito con “nessuno mi può giudicare”, il marchese del Grillo risponde con “io so’ io e voi nun siete un c…”, ma l’apoteosi è quando Spalletti si esibisce nel suo “chi mi critica non sa le cose e non mi guarda le partite”, seguito dal neomelodico “non giocare l’Europa League stanca”. Non poteva però mancare Mazzarri con una cover di Jovanotti rivisitata, “piove, guarda come piove, maremma maiala come piove”.

Caterina Caselli

E’ certo, siamo in presenza della grande rinascita della canzone d’autore, tutta la critica all’unanimità ne è concorde, il pubblico è entusiasta, chi sa di musica non può non riconoscere in questo gruppo l’arte di un Mozart e l’umiltà di un Albano, la poesia di un De Andrè e le tonalità soffuse di un Leone di Lernia.

I pochi che non si adeguano e non riconoscono la grandezza degli “Ego piovosi un po’ permalosi”, verranno giustamente mandati in esilio, costretti ad assistere a sei ore di conferenza stampa di Spalletti e Mazzarri, dovendo imparare la neo-lingua spallettiana fatta di “ce l’avete fatta morbida”, “quanto mi garba il Perisic”, “stia tranquillo” e “iè tutto un sentimento”, mentre Mazzarri fa la danza della pioggia.

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