Giorni burrascosi

tifosi-inter-720x340In queste ore, dopo la scenata da bambino dell’asilo di Icardi verso i tifosi che lo contestavano, si è tornati a parlare del ruolo dei tifosi nel calcio e di quanto sia diverso in altri paesi, Germania, ma sopratutto Inghilterra, che viene presentata come la patria dove i tifosi applaudono le propria squadra sempre e comunque, anche di fronte a sconfitte e retrocessioni.

Ora, premesso che la Premier è indubbiamente il campionato più bello attualmente, questa rappresentazione è falsa. I tifosi del Manchester United hanno contestato a lungo la proprietà, un allenatore come Benitez è stato oggetto di pesanti contestazioni dei tifosi del Chelsea, e anche Di Canio ha avuto a che fare con fischi e critiche, per citare alcuni episodi. E’ vero al contrario che però spesso vediamo giocatori applauditi anche in caso di sconfitte, mentre è più difficile che avvenga in Italia, ma a volte succede anche qui. Ma il motivo è da ricercarsi nel differente agonismo, impegno e spirito che i calciatori della Premier ci mettono nell’indossare le proprie maglie. Possiamo dire che nelle ultime tre partite di campionato i giocatori dell’Inter hanno onorato la maglia, hanno corso, dato l’anima, come si vede in Premier? Abbiamo invece visto giocatori fuori forma, lenti, demotivati che viaggiavano alla metà della velocità dei giocatori di Empoli, Torino e Sassuolo. Pensate che in Inghilterra se i tifosi dovessero assistere a partite a zero intensità riempirebbero gli stadi? Applaudirebbero a prescindere come vorrebbero i soloni perbenisti di casa nostra, che non vedevano l’ora di fare la morale agli interisti? E qui veniamo ad un altro aspetto. Ho sempre pensato che la cosidetta “prostituzione intellettuale” è sempre meno contro l’Inter e sempre più contro i tifosi interisti, che si distinguono dagli altri tifosi per non limitarsi al folklore, al fideismo, ma per avere forte voce in capitolo nelle scelte societarie. E se con Moratti alla fine decideva solo lui, con Thohir l’opinione dei tifosi conta ed è un dato di fatto che l’esonero di Mazzarri sia stato frutto della pressione esercitata da essi. Ora certi commentatori questa cosa se la sono legata al dito, e non vedevano l’ora di rinfacciarla agli interisti, per dimostrare che solo gli addetti ai lavori possono parlare. Si sprecano i paragoni con le ultime dieci partite di Mazzarri con le dieci di Mancini, come se Mazzarri non avesse avuto un anno e mezzo prima per lavorare, come se il calendario fosse lo stesso e Mancini non avesse dovuto affrontare un calendario più difficile. Mancini che chiaramente ha sbagliato molto, è stato poco elastico e non è un’intoccabile (persino un papa disse “se sbaglio correggetemi”), ma il discorso che sto affrontando ora è un altro, non riguarda il valore di Mancini, ma riguarda la volontà di certi burocrati della stampa di voler dimostrare che Thohir ha sbagliato a dare ascolto ai tifosi (e a Moratti) quando ha deciso di esonerare Mazzarri. E allora, come ha detto Moratti, usciamone tutti insieme con il buon senso, Mancini compreso.

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