E’ un’ Inter vincente

Dopo la gara col Partizan tornano in panca i tre los disastrosos Silvestre, Jonathan e Guarìn. Solita ormai collaudata difesa, ma niente tridente, Cassano si accomoda in panchina, in attacco “solo” Palacio e Milito, in mediana Gargano, che nel primo tempo farà praticamente l’ala destra, Mudingaiy dove coio coio, e Cambiasso, sempre più testa ragionante della squadra e perfetto negli inserimenti. Esterni a pieni polmoni con Zanetti e Nagatomo. Il Bologna risponde con Diamanti alle spalle di Gilardino e Gabbiadini, vita dura per loro con la difesa nerazzurra. Centrocampo propositivo con Taider, Pazienza, Guarente, ma si fanno vedere anche i terzini Garics e sopratutto Morleo. Dietro Antonsson e Cherubin non sono gli ultimi arrivati.

 

Parte meglio il Bologna, aggressivo e in forcing nei primi minuti. Gilardino pescato in area da Guarente tira al volo, ma è scordinato, palla fuori. L’Inter esce dal guscio, grazie ai movimenti dei due attaccanti che creano spazi. La partita diventa equilibrata. La prima occasione interista su calcio d’angolo, al 22′, Ranocchia schiaccia di testa, Agliardi battuto, palla fuori di un pelo. Cinque minuti dopo Cambiasso batte una punizione uguale a quella del gol del derby, questa volta di testa ci va Ranocchia, che dà una traiettoria cestistica al pallone portando in vantaggio i nerazzurri.

 

Il Bologna è una squadra che gioca un calcio abbastanza fluido, ma schematico e quindi prevedibile. Con una costante applicazione difensiva e con la giusta concentrazione le sue azioni vengono neutralizzate dall’Inter. Da questo discorso esula Diamanti, che svaria su tutto il fronte offensivo alla ricerca dello spunto vincente, che non arriverà mai, vuoi per l’attenzione particolare che difensori e centrocampisti ci mettono nei suoi confronti, non disdegnando le maniere forti. Il primo tempo si chiude con tanta pioggia e poche occasioni, ma Inter in vantaggio.

 

La parata di Handanovic sul tiro di Gilardino

Inter in sofferenza in apertura di ripresa, Juan mette giù in area Gilardino, ma l’attaccante era in fuorigioco. Salvi. Ma al 53′ Handanovic innesca il contropiede con un rinvio immediato e preciso, scambio in velocità Gargano-Palacio che va via sulla destra e serve Milito arrivante da sinistra e non chiuso da Garics, comodo l’appoggio in rete. L’Inter però si rilassa per pochi minuti, Gabbiadini di petto alza per la scoccata al volo di Gilardino, Handanovic si distende in angolo. Sugli sviluppi del corner Cherubin viene dimenticato nell’area piccola, Handanovic esce in ritardo e il difensore di testa riapre la partita. Segue una lunga interruzione per scaramucce a bordo campo tra componenti della panchina, viene espulso Beppe Baresi e poi Pioli. Uscendo il nostro viene anche spintonato da altri componenti della panchina rossoblù. In campo invece l’Inter ritrova la concentrazione, 63′ è calcio ballato, Palacio difende stupendamente palla accentrandosi, azione di prima Palacio- cambiasso-milito-palacio-cambiasso e tocco sotto del cuchu a scavalcare il portiere. Luce a Bologna. Questa volta squadra decisa a tenere campo e risultato, concentrazione massima nei restanti minuti, non si concede un millimetro, ci si aiuta e ci si chiama tra compagni e per non farsi mancare nulla si chiude con un 5-4-1 senza per questo smettere di ripartire in contropiede. Intanto sono entrati Cassano e Alvarez. Prima Juan e poi Gargano s’involano, ma l’azione sfuma. Azione conclusa invece all’87’ quando Nagatomo si libera in area col tacco, bordata tesa, respinta di Agliardi, Alvarez in tap-in rimpallato, Cambiasso (e chi se no) a rimorchio, pallone alto. Poi Nagatomo va anche a sbrogliare una situazione difficile in area nei minuti di recupero. E’ l’ultima, l’Inter sempre a suo agio in trasferta, ha concesso solo qualcosa nei minuti iniziali del secondo tempo e nei primissimi del primo. La condizione fisica è smagliante, non si ricorda un’ Inter così corridora, fino ai minuti finali.

 

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