Creare il fortino San Siro e respingere le polemiche antiVar

Non mi erano piaciute le Inter di Roma e Crotone, ma sono arrivati sei punti insperati e graditi, a Bologna però c’è stato un passo indietro anche sul piano del risultato. A Milano, invece, in casa, l’Inter è apparsa più autorevole, pur senza dominare contro Fiorentina e Spal, ma è comparsa più solida senza quasi mai rischiare. Oltre ai limiti strutturali e i noti numerici, questa squadra ha un problema di carattere? In trasferta i nerazzurri paiono molto timidi, non riescono a imporre il proprio gioco come vorrebbe Spalletti sempre e comunque e paiono sperduti. Dall’altra parte, invece, sembra giunto il momento di tornare a ricreare quella fortezza San Siro che ha contraddistinto la storia dell’Inter. Negli ultimi anni si è perso quel fattore campo, quella capacità di incutere timore alla scala del calcio, di far saggiare il terreno, di essere imponenti, abbiamo assistito a sconfitte interne clamorose contro squadre di medio-bassa classifica nelle ultime stagioni. Ora le cose devono cambiare, domenica al Meazza c’è un crocevia importante, il gruppo di Spalletti deve confermare quanto di buono visto contro Fiorentina e Spal e interrompere una striscia di prove negativa, che potrebbe coincidere con la doppia trasferta e quindi confermare l’idea che a San Siro non si passa e invece c’è un problema da risolvere in trasferta. In caso contrario, se l’Inter dovesse incocciare nella terza prova negativa consecutiva, ci troveremmo di fronte a un grande problema. Quindi, davvero, un crocevia, Inter-Genoa è una partita importantissima, non dico già per capire che campionato sarà, che si capirà da novembre, ma per farsi un’idea.

Mbaye atterra Eder.

Passiamo alle polemiche da Var: Cosa ha che non va questo paese, perchè non riescono a stare tranquilli? E perchè i giornali nazionali che dovrebbero dare l’esempio sono peggio dei tifosi da bar? La Var ha risolto un sacco di situazioni in questo inizio di stagione, circa l’80% degli episodi, ma ha anche dato tre rigori all’Inter, e questo dà fastidio. Il rigore di ieri c’era, inconsueto, fiscale, non si può dire che fosse solare, ma c’era, è danno procurato, da regolamento. Capisco che il Bologna ha giocato meglio, che è un fallo involontario, ma questo è il calcio. Alla Juve, alla Roma e al Milan lo avrebbero dato. Personalmente non ho ancora capito se effettivamente sia intervenuta la Var, io non ho visto l’arbitro fare il classico segno rettangolare prima di indicare il dischetto, e questo è essenziale, quindi se così fosse ci troveremmo di fronte ad una polemica fondata sul nulla. Spieghiamo il regolamento: se c’è una situazione mezzo e mezzo, che la Var non può chiarire, come il rigore di Bologna dove troveremo sempre 50 persone che dicono che era rigore e 50 che dicono che non lo era, gli addetti Var non intervengono e lasciano la discrezionalità all’arbitro. Quindi perchè prendersela con la Var? Diciamo anche la verità, il rigore di Joao Mario contro la Spal era molto generoso, il portoghese accentua di molto la caduta, ma ci può stare. Questo per far capire che comunque l’interista deve essere obbiettivo, ma non può accettare lezioni da chi ha ricevuto 20 rigori a stagione, mentre noi ne ricevevamo uno. Ma il punto è un altro, perchè fare polemica sulla Var? Perchè distruggere il calcio? Perchè se non si accetta nemmeno la tecnologia, se si delegittima così il sistema, il calcio italiano è finito, non lo segue più nessuno. E questo vale sia per gli interisti che anche dopo calciopoli hanno continuato a dire che non era cambiato nulla, che era tutto immutato e immobile, tutto era rimasto come prima, sia per questi altri nuovi complottisti antivar. Finiamola, cresciamo e godiamoci la vita/partita.