Conte: “con due ali offensive non posso schierare anche il trequartista”

Parole di Conte nel pospartita

Conte con bandierone alle spalle

Nonostante le tante assenze, anche ieri sera Eriksen è partito dalla panchina. Antonio Conte si è detto soddisfatto del lavoro del danese e che nell’arco della stagione troverà il suo spazio. D’altronde nel dopo partita del derby perso col Milan, lo stesso allenatore ha rimarcato che la squadra gioca con due ali offensive, ma “qualcuno vorrebbe che giocassi anche con un trequartista (Eriksen ndr)”.

Il bandolo della matassa o equivoco tattico o dilemma che dir si voglia rimane questo: La scelta di puntare su Perisic come esterno sinistro, avendo già uno votato all’attacco come Hakimi dall’altra parte. Gioco forza si cercano equilibri altrove mettendo Barella nel ruolo di finto trequartista, in grado di rientrare di più, ma forse alla luce delle ultime due partite è il caso di prendere atto che l’esperimento Perisic non ha funzionato e il croato di rientro da Monaco di Baviera si conferma una mina vagante capace di creare scontenti nello spogliatoio, non solo Eriksen sacrificato per far giocare il croato, ma anche Young che ha dichiarato che tornerebbe al suo Watford di volato. A questo punto dalla prossima partita Conte potrebbe tornare alla scelta tradizionale di schierare un’ala offensiva da una parte (Hakimi), e una che ha caratteristiche più equilibrate dall’altra, Darmian, D’ambrosio o Young. A centrocampo invece potrebbe ristabilirsi la Vi-Ga diga, la coppia Vidal-Gagliardini che quando si è espressa insieme, a differenza di Brozo “gruviera”, ha creato una buona cerniera, mentre come centrocampista offensivo potrebbero alternarsi Barella, Eriksen e Sensi. Nessuno vuole dettare la formazione a Conte, si trattano di semplici considerazioni di buon senso, e quanto avrebbe fatto comodo uno come Godin, per coprire le scorribande di Hakimi sulla fascia. Ma inutile piangere sul latte versato!

Amala.

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