Che Inter sarà, le idee di Mancini

mancini pallaHo visto tante volte il Manchester City allenato da Mancini negli anni scorsi e posso dire che la sua intenzione di impostare l’Inter attuale e soprattutto futura – sia come schemi di gioco che di tipologia di giocatori richiesti – ricalca pienamente la squadra che diede tante soddisfazioni, sia come obiettivi raggiunti (titolo campione d’Inghilterra dopo tanti anni) che come gioco spettacolare al punto che tuttora i tifosi dei Citizens lo ricordano e apprezzano con stima e affetto.

Possiamo allora dire che – in sintesi – Mancini impostò il City ovviamente con un 4-2-3-1 puntando su 5 punti basilari e cioè:
1- Grande possesso palla e pressing alto e con l’adozione costante di improvvisi cambi di velocità.
2- La scelta di terzini anche difensivi, ma soprattutto capaci di partire all’attacco e di crossare (Zabaleta, Richards a destra – Kolarov, Clichy a sinistra).
3- La scelta di un mediano prevalentemente incontrista/difensivo (Barry, DeJong, Garcia).
4- Molto importante, addirittura decisivo: la scelta di giocatori a centrocampo e costruttori di gioco in avanti caratterizzati da qualità riassumibili in Testa e Personalità. Ci riferiamo in particolare a Yaya Tourè – Silva- Nasri e, quando c’era, lo stesso Tevez.
5- La richiesta di Mancini di ricorrere a verticalizzazioni non solo per entrare in area, ma per consentire fraseggi stretti anche in area dove spesso si ritrovavano così anche 3 giocatori.
Milano by night
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Parlando dell’Inter futura non è un caso allora che Mancini spinge per avere Yaya Tourè, ha parlato di avere  “un giocatore come Silva”, costantemente chiede ai suoi giocatori di puntare l’uomo – spesso inascoltato – e ai terzini di crossare bene. Sinora Mancini ha potuto veder realizzato uno solo dei punti basilari sopra descritti (anch’esso non costantemente) e cioè improvvisi cambi di velocità che spesso hanno scardinato le difese e prodotto ottimi risultati. Sinora abbiamo visto infatti che

– la squadra “improvvisamente” dimentica di fare pressing alto
– i terzini non eccellono nei cross (solo Santon all’inizio, ma ora non in piena forma)
– soprattutto da centrocampo in su mancano giocatori di Testa e Personalità al punto che purtroppo non sanno cosa fare e si limitano ad appoggi laterali (caso estremo l’ultima gara con la Lazio dove – al di là della vittoria – il giocatore che ha più ricevuti passaggi e tentato di impostare è stato Medel, chiaramente non un costruttore di gioco).
– le verticalizzazioni sono scarse, ma quando sono state fatte hanno dato grandi risultati specie con Kovacic.
– i fraseggi stretti in area sono ancora assenti o isolati con il risultato che Icardi è spesso troppo solo in area, a volte abbandonato.
skyline_notturnoFacile concludere che servono assolutamente
1- Almeno un terzino portato all’attacco e valido nei cross.
2- Un Yaya Tourè che infatti la Società sta facendo di tutto per comprare.
3- un  giocatore in avanti e costruttore di gioco alla Silva, comunque con testa e personalità. Guarin appare purtroppo discontinuo e a tratti persino sfasato, Hernanes non sembra garantire un livello alto di rendimento in continuità e sembra mancare di personalità, Kovacic ha maggiori potenzialità specie in prospettiva, non a caso quando si esprime in velocità e verticalizza la squadra si trasforma e scardina le difese ma ora serve un altro capace di costruire gioco insieme a Tourè.
4- Un grande attaccante non solo per sostenere Icardi, ma anche per consentire quei fraseggi stretti in area che hanno dato grandi risultati a Mancini e al City, ricordando inoltre che Palacio avrà tra poco 34 anni.

2 commenti su “Che Inter sarà, le idee di Mancini

  1. In poche parole stiamo parlando come minimo di 5 giocatori. Illusione, considerando il reale stato finanziario della società.
    Sarebbe già importante se Thohir prendesse un terzino offensivo dai piedi buoni che sappia dribblare e crossare, un Yaya Tourè che sia guida e personalità di centrocampo, oltre ad un grande attaccante funambolico che faccia spazi non solo a Icardi ma che armonizzi tutto il gioco d’attacco. Non credo che Mancini si sbarazzi di Guarin, rinunci alle sue accellerazioni soprattutto quando si propone sulla fascia; e nonchè per caratteristiche, oltre alla duttilità, adatto alla sua idea di gioco che prevede varie soluzioni nel dare imprevedibilità alla manovra. Inoltre c’è da considerare che la panchina non puo’ essere riempita di gente scarsa, quindi, le vendite saranno molto mirate e orientate agli Andreolli, Obi, Kutz e altri. Mi dispiacerebbe se in tutto questo non si desse fiducia a giovani come Gnoukouri, ma alcuni saranno dati via. Purtroppo. Poi c’è anche il problema dei rimpiazzi, come il caso Handanovic, che, molto probabilmente, andrà via. Per chiudere, saranno proprio le eventuali tre personalità da innestare nei tre reparti: difesa, centrocampo e attacco a dare continuità e solidità alla squadra.

  2. dopo aver letto quanto sopra, perfettamente condivisibile, aggiungerei: con questa impostazione e avendo il top degli interpreti a livello europeo il city vince uno scudetto all’ultimo minuto e prende schiaffoni a livello europeo!!!!! quindi non potendoci permettere degli interpreti il cui valore sia qualitativamente il 50% di quegli interpreti, ci aspetta un anno terribile. Ma la cosa che poi mi allibisce è puntare (con una spesa elevatissima) su uno di 32 anni per la rifondazione, tourè è stato un buon centrocampista (niente di stratosferico, ed infatti il barcellona lo cedette al city per cifre normali) ma adesso a 32 mi volete far credere che è un campione, se va bene è rimasto un buon giocatore che l’età rende più lento e con un maggior rischio infortuni e tra un anno dovremmo sperare che accetti qualche offerta dagli usa o paesi arabi.

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