C’è modo e modo di perdere

Analisi della sconfitta dell’Inter

Che dire dopo questa sconfitta? Innanzitutto quale sconfitta, perchè si può anche perdere, ma c’è modo e modo. A chi dice che un tifoso non può criticare la sua squadra perchè veniva da sei vittorie consecutive in campionato (ma anche una sconfitta e un pareggio in champions, seppur col grande Barcellona) dico che mi sembra un discorso superficiale, chi ha visto la partita e non si è limitato a guardare il risultato al televideo o non è un opinionista show-man che l’ha vista di sbieco mentre sbraitava in qualche tv locale, sa benissimo che, come si dice in gergo, ci hanno preso a pallonate dal primo all’ultimo minuto

La champions Inter
Foto calciointer.net

Quindi i tifosi hanno tutto il diritto ad essere arrabbiati, mentre chi come noi deve attenersi al ruolo di giornalista, non può esimersi dall’analizzare una sconfitta con le sue criticità, altrimenti faremmo solo del servilismo o non saremmo dei giornalisti degni di questo nome, ma del tipo che vorrebbero quelli che ci governano.

I numeri non dicono tutto, ma questa volta sono indiscutibili, basta guardare le statistiche o considerare che Handanovic è stato unanimemente considerato il migliore in campo, per capire che ci hanno umiliato. Una sola sconfitta? In realtà questo è l’ultimo tassello di una lunga striscia di sconfitte negli ultimi anni contro squadre di medio-bassa classifica, (Vedi la statistica QUI) il vero problema dell’Inter che Spalletti è chiamato, con il suo lauto stipendio, a risolvere, magari parlando meno in conferenza stampa e facendo cose più concrete. Questo è l’ennesimo esempio di crollo sul più bello, quando bisognava fare quel salto di maturità, ma ci sarà la sosta per riflettere e ripartire…

Come ho scritto nel mio ultimo articolo su Gazzetta Fan News (Vedi QUI), la rosa è validissima e ampia, sta all’allenatore fare il giusto turn-over e nei ruoli ed elementi giusti. Perchè il turn over va benissimo, ma significa far riposare chi è stanco e far giocare chi è in forma, non il contrario. Quindi perchè non far rifiatare Vecino e Asamoah dopo la prova con il Barcellona e non rilanciare Joao Mario e Dalbert, visti benissimo con il Genoa? E viceversa, i vecchi saggi ci dicono che invece la coppia centrale di difesa raramente va toccata, perciò perchè questo continuo girare tra Miranda, De Vrij e Skriniar? E’ vero che sono tutti e tre di altissimo livello e meriterebbero di giocare, ma se si è deciso di giocare con questo modulo di gioco prima o poi una scelta va fatta su soli due (oppure si cambi modulo).

Ma qui entriamo in un’altra considerazione, ce la suggerisce sempre chi sa di calcio, non i bulletti da Tv bar sport o da social network, ma i veri vecchi saggi, “un bravo allenatore sceglie il modulo in base ai giocatori che ha e non in base alle sue idee preconcette”. Dire che Lautaro Martinez non può giocare perchè non si adatta al mio modulo va invece in direzione ostinata e contraria.

E poi ci sono quelli che se la pigliano con Gagliardini (e prima era Nagatomo, Ranocchia, Santon)…

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