Alessandro Bianchi, l’ala maledetta dalla sfortuna

alessando bianchiUna squadra come l’Inter non può prescindere dal classico numero sette, dall’ala destra in grado di esprimere tutto l’estro e la fantasia. Tra i due grandi Jair e Figo, un posto nella storia dell’Inter lo merita sicuramente un ragazzo molto sfortunato: Alessandro Bianchi, nato a Cervia il 7 aprile 1966 da una famiglia di bagnini, fu protagonista dello scudetto dei record del 1989, ma la sua attività pedatoria fu alquanto martoriata da problemi alla coscia e al ginocchio. Cresciuto da Adriano Buffoni che lo fa debuttare a Cesena e lo porta con sè al Padova, viene acquistato dall’Inter nell’estate 1988 per 4,5 miliardi di lire. Con i nerazzurri 237 presenze e 13 gol, di cui uno stupendo al volo contro l’Aston Villa, poi il ritorno al Cesena nel 1996. Nonostante gli infortuni non ha mai mollato e nel 2012 all’età di 46 anni è sceso in campo con l’Eugubina in seconda categoria. Ma chi era Alessandro Bianchi? Un ragazzo schivo, riservato, che non tifava nessuna squadra e non guardava il calcio in Tv, gli piaceva solo giocarlo, come ha rivelato in una recente intervista al sito Quellichel’Inter. Ma ora è un tifoso dell’Inter, coinvolto nel progetto Inter Forever capitanato da Francesco Toldo e con le idee molto chiare: secondo lui bisogna ricreare uno zoccolo duro italiano come ai tempi di Zenga, Bergomi, Ferri e dello stesso Bianchi, per ritornare grandi.

Fonti: L’Inter dalla A alla Z di Vito Galasso, Newton Compton Editori. QuellichelInter.it, Tmwradio, Wikipedia, Fcinter1908.it.